Questa mattina in Commissione ENVI c’è stato uno scambio di opinioni col commissario Vytenis Andriukaitis su salute e sicurezza alimentare. Fra i temi affrontati in Aula, si è tornati su quello delle etichettature dei cibi e in particolare sull’indicazione della provenienza delle carni contenute negli alimenti preconfezionati. Su questo punto ero stata piuttosto chiara fin dall’inizio. In una recente seduta plenaria a Strasburgo, feci un intervento per segnalare l’importanza dell’etichettatura e obiettai alla renziana Simona Bonafé uno strizzare l’occhio un po’ troppo evidente, da parte dei partiti di maggioranza qui in Europa, alle grandi aziende e ai produttori non sempre “aperti” a questo tipo di trasparenza con la scusa poco credibile dei “costi troppo elevati”.
Ebbene, oggi in Commissione Andriukatis ha di fatto sconsigliato che l’etichettatura debba essere resa obbligatoria per tutti i paesi dell’Ue. Il motivo? Secondo il commissario “I CONSUMATORI NON SONO DISPOSTI A PAGARE DI PIU’ PER AVERE QUESTO TIPO DI TUTELA”. Qualora a noi cittadini fosse servita una riprova del fatto che l’euroburocrazia di Bruxelles prende spesso decisioni più per tutelare i comitati di affari e le lobbies delle grandi aziende che i cittadini e la loro salute, eccone a voi un’altra!
NON ETICHETTARE significa aprire la strada all’ingresso di prodotti di cui non sappiamo nulla, significa correre il rischio di trovarci la carne clonata in tavola proveniente da altri Paesi, significa tentare di vanificare il lavoro di contrasto alla clonazione animale che sto portando avanti con tanta tenacia in Europa!
NON ETICHETTARE vuol dire lasciare mano libera al TTIP e garantire UNA SOLA COSA: l’aumento degli affari e degli incassi per le multinazionali!
Io non mi distrarrò mai e continuerò a lottare per fare in modo che i cittadini abbiano ciò che gli spetta: TRASPARENZA su tutto, anche su quello che mangiano!

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *