ONEL’EVENTO DI SABATO A CAGLIARI SUL TTIP E’ STATA UNA SPLENDIDA OCCASIONE PER INFORMARE I CITTADINI E ACCORCIARE LE DISTANZE CON L’EUROPA E QUESTO TRATTATO INTERNAZIONALE

L’evento sul Ttip di sabato scorso a Cagliari è stato un momento fondamentale per discutere degli aspetti principali di un Trattato che Stati uniti ed Europa si apprestano a concludere e che cambierà per sempre non solo l’economia dei nostri Paesi ma anche la vita quotidiana di tutti i cittadini. Ma cos’è il Ttip, e quali SONO le ricadute concrete che questo accordo commerciale di libero scambio avrà su di noi e sulla nostra Isola? Lo scopo del convegno è stato spiegare proprio questo. Perché l’opposizione al Ttip che porto avanti fin dal primo istante, in Europa come in italia, è del tutto fondata. Ed è giusto che i cittadini conoscano le dinamiche di questo trattato e vi si avvicinino il più possibile. QU

E’ stato bellissimo riscontrare che, a fronte di una generica carenza di informazione (o, peggio, di un tipo di informazione sbagliata), vi sia in realtà un interesse molto vivo nei confronti del Ttip. Attualizzando alcune clausole del Trattato, abbiamo potuto osservare come molte delle nostre eccellenze (e la Sardegna, come moltissime altre regioni di Italia, ne è piena!) sarebbero messe in serio pericolo dalla sottoscrizione dell’accordo. Le denominazioni di origine dei prodotti, così come mi marchi IGT potrebbero essere fra i primi a farne le spese. Perché mentre in Europa abbiamo da sempre favorito l’esigenza di mantenere intatta l’identità dei territori e la qualità dei nostri prodotti, l’avvento dei “trademark” e il sistema dei brevetti statunitensi sono pronti a spazzare via parte della nostra cultura e della nostra storia.
SETFondamentale è stato anche sottolineare e rendere accessibili gli aspetti “giuridici” del trattato che vedrebbero il sistema degli standard europei molto indebolito per via dell’armonizzazione delle nostre regole con quelle previste negli Usa. Un aspetto che abbiamo potuto comprendere meglio anche dall’esperienza di un imprenditore sardo che è riuscito a portarci l’esempio di quanto un’idea, se buona e originale, abbia gambe per arrivare fino all’altro capo dell’Oceano. Lui infatti questa idea l’ha avuta, e ha esportato per anni i suoi prodotti anche negli Stati Uniti, per cui è stato in grado di spiegarci quali siano le reali differenze fra il sistema americano e il nostro.TR
E se sabato al convegno c’era la prova vivente che fare impresa è possibile anche nella nostra Isola, abbiamo anche avuto l’ennesima conferma diretta dei comportamenti ingnobili della nostra classe politica locale. Cioè che chi non figura nella lista dei portatori di voti di scambio o in quella degli amici, avrà sempre “i bastoni tra le ruote”… Anche se non metterli significherebbe fare il bene di TUTTA la nostra Isola.

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