gl1GLIFOSATO‬: PER DE CASTRO (PD) CHI LO TEME SI STA “FACENDO PRENDERE DALL’EMOZIONE”. MA L’AGENZIA PER LA RICERCA SUL CANCRO (IARC) PORTA PROVE SCIENTIFICHE SULLA SUA PERICOLOSITÀ!

Vogliono continuare ad avvelenarci! E’ quello che intende fare il ‪#‎Pd‬ che qui in Europa è rappresentato, tra gli altri, da un eurodeputato come Paolo De Castro (Pd), il quale con incredibile leggerezza si permette di affermare nelle Aule del Parlamento europeo che le preoccupazioni sul glifosato sono frutto delle “emozioni”…! Ma lasciamo da parte le stupidaggini degli amici di ‪#‎Renzi‬, e facciamo il punto della situazione sul glifosato. Entro giugno la Commissione europea deciderà sul rinnovo dell’autorizzazione al suo utilizzo negli Stati membri per i prossimi 15 anni. Ma perché nonostante la pericolosità del pesticida per l’Europa è ancora così difficile decidere di vietare questo diserbante prodotto dalla tentacolare Monsanto e venduto in 140 Paesi del mondo? L’anno scorso l’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha catalogato il glifosato come un «probabile cancerogeno per l’uomo» inserendo la sostanza nel gruppo 2A (http://www.iarc.fr/…/me…/iarcnews/pdf/MonographVolume112.pdf). Non solo: secondo The Lancet Oncology, «le prove che l’erbicida causi il cancro negli animali sono sufficienti», mentre sono «forti quelle riguardanti la genotossicità» del prodotto. Tradotto? Le potenzialità nocive del glifosato sarebbero correlata a un aumento dei casi di leucemie infantili e malattie neurodegenerative. Ma un altro allarme importante riguarda la forte correlazione epidemiologica che sarebbe stata provata tra l’impiego del pesticida e il linfoma non-Hodgkin. Ma quali studi intende usare la Commissione, anche, forse, per avere campo libero nella proroga delle autorizzazioni sul glifosato e strizzare un occhio alle multinazionali? Quelli elaborati dell’Efsa (l’organo di consulenza scientifica della Commissione Europea in materia di rischi associati alla catena alimentare) che non avendo laboratori di ricerca autonomi, si avvale di studi esterni per preparare le proprie opinioni. E che questa volta, in particolare, avrebbe collezionato sei studi finanziati forse dall’industria, non pubblicati interamente per motivi di “proprietà intellettuale” e, a quanto pare, “legati” alla Monsanto. Il report Efsa quindi sostiene che «è improbabile che il glifosato costituisca un pericolo di cancerogenicità per l’uomo». gl2
Un parere opposto a quello formulato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (segnalo che nonostante questo, l’Efsa ha chiesto alla Commissione Europea di rendere più severo il controllo dei residui di glifosato negli alimenti…!). Personalmente e a nome dei cittadini, ho chiesto al commissario europeo per l’agricoltura e direttamente alla Commissione attraverso una interrogazione apposita, di incaricare uno studio DAVVERO indipendente sui rischi connessi all’utilizzo di questo pesticida! Che continuiamo a respirare, ingerire e toccare, senza che l’Europa muova un dito!

Io insisterò e continuerò a lavorare affinché da qui a giugno l’Europa dica finalmente ‪#‎STOPGLIFOSATO‬!
http://ehjournal.biomedcentral.com/…/10.1…/s12940-016-0117-0

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