17362919_773212712841054_1248093292577426035_nAccade in Sardegna che una società molto nota per la produzione di alluminio, l’Eurallumina S.p.A., abbia intenzione di dare il via libera ad un progetto di riammodernamento che, tra le altre cose, prevede la COSTRUZIONE DI UNA NUOVA CENTRALE A CARBONE nel Sulcis. Ebbene sì: sembrerà strano, ma dopo la Conferenza sul clima di Parigi che ha messo un freno alle emissioni, dopo una svolta europea che ha virato sugli investimenti per le energie rinnovabilli in luogo di quelle fossili, può succedere che nella nostra isola si vada “CONTROCORRENTE”. Questo per lo meno è ciò che risulta da un comunicato stampa ufficiale della Regione Sardegna il quale, dopo la Conferenza dei Servizi conclusasi a febbraio, riportava che il progetto della Società era stato PIENAMENTE APPROVATO IN OGNI SUA PARTE compresa, appunto, la centrale a carbone. Realtà o FAKE-NEWS architettata ad arte per far digerire le notizia all’opinione pubblica? Eh già, perché quel che risulta dalle carte ufficiali della Conferenza dei Servizi sul “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, ZI Portovesme” presentato dalla società, è che ci siano stati pareri differenti tra Ministero dei Beni paesaggistici e la Regione. Motivo? Per il Mibact l’INTERO PROGETTO VIOLA LE NORME previste dalla Convenzione europea del Paesaggio (ratificata con Legge 9.01.2006, n. 14), e lo mette nero su bianco! Tanto che in sede di Conferenza dei servizi Eurallumina stessa si sarebbe impegnata a presentare le integrazioni richieste dallo stesso Ministero! 17362427_773212716174387_3780223055351823244_nPer capire meglio cosa sta succedendo e venire a capo dell’ennesimo “mistero” all’italiana, ho voluto inviare una lettera ad alcune autorità che potrebbero avere la forza di scongiurare il pericolo della costruzione di una centrale a carbone in Sardegna! Uno scempio, l’ennesimo, che qualora divenisse reale provocherebbe danni non soltanto all’ambiente e al territorio circostante – già martoriati da anni di inquinamento industriale – ma anche e soprattutto alla salute dei cittadini che vivono a Portoscuso. Una comunità che vedrebbe nascere a 400 metri dal suo paese non soltanto la NUOVA CENTRALE A CARBONE, ma anche una DISCARICA fronte mare contenente i FANGHI ROSSI – sotto sequestro della magistratura per un’inchiesta per DISASTRO AMBIENTALE ancora in corso – per la quale è previsto addirittura l’ampliamento nello stesso progetto voluto della Società.

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