24852337_911834035645587_8496633763904050391_nDopo il dibattito presso la Camera di Commercio, una ulteriore tappa degli incontri a Washington è stata al National Security Council.
Qui, con la Delegazione UE-USA, abbiamo incontrato Fiona Hill, Senior Director per i rapporti con l’Europa e con la Russia, nonché persona nominata direttamente dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Oltre a un focus sui temi nordcoreani e iraniani (già affrontati al Dipartimento di Stato) la questione principale di cui si è discusso è stata l’immigrazione su cui l’amministrazione in carica, fin dal suo insediamento, ha puntato molti dei suoi sforzi. Una sfida con la quale del resto si sta confrontando anche l’Europa e sui cui equilibri sta incidendo la dinamica della Brexit, con le delicate evoluzioni che ne conseguiranno.
La Hill ha spiegato che la sicurezza nazionale, per Trump, rappresenta un’esigenza che non si può più rimandare. Il caso ha voluto che, al termine dal meeting, arrivasse la notizia del parere favorevole, dato dalla Corte Suprema, alla piena applicazione del provvedimento con cui l’amministrazione Trump ha imposto limiti strettissimi agli ingressi negli Usa per i cittadini provenienti da sei paesi a maggioranza musulmana: Ciad, Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen.

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