Va di nuovo in scena l’ipocrisia italiana ed europea sul Glifosato venduto dalla Monsanto
VA DI NUOVO IN SCENA L’IPOCRISIA ITALIANA ED EUROPEA SUL GLIFOSATO VENDUTO DALLA MONSANTO
E’ entrato oggi in vigore il decreto del Ministero della Salute italiano sulle restrizioni al commercio e le modifiche all’impiego del Glifosato, l’erbicida prodotto dalla Monsanto.
IL DECRETO: Il decreto, nello specifico, vieta l’uso dei prodotti fitosanitari con glifosato nelle aree “frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie”.
L’ITALIA: Ma non è stata proprio l’Italia uno di quegli Stati membri che non più tardi di due mesi fa, quando si dovette decidere sulla proroga della commercializzazione del Glifosato, ad essersi astenuta assieme ad altri Paesi? Non sono forse stati l’Efsa, la Fao e l’Oms a fare una marcia indietro sulla potenzialità cancerogena dell’erbicida affermando che la nocività del prodotto della Monsanto fosse “improbabile”, IN NETTO CONTRASTO CON GLI STUDI DELLO IARC (International Agency for the Research in Cancer)?
E allora perché questo decreto?
Semplice: si tratta della solita, paludata, vergognosa politica IPOCRITA che dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Da una parte strizza l’occhio alle multinazionali, dall’altra dà il contentino ai cittadini proponendo misure fittizie a tutela della loro salute.
IL TRUCCO: Ma c’è di più, perché con questo sistema si fa uscire il Glifosato dalla porta, ma lo si fa rientrare dalla finestra, visto che l’Italia è fra i Paesi che importa materie prime come il grano da Paesi come USA e Canada in cui il Glifosato in agricoltura è utilizzato in quantità massicce e in modo usuale!
Troppo facile agire con operazioni spot! Ancor più semplice scagliarsi contro chi come noi sostiene da sempre che l’unica politica idonea sul Glifosato sia metterlo al bando!