e1EURALLUMINA LASCIA IN EREDITÀ AI SARDI TRE SECOLI DI INQUINAMENTO. I DATI IN UNA RELAZIONE TECNICA COMMISSIONATA DALLA MAGISTRATURA

Vi ricordate i fanghi rossi di Eurallumina? Sono quelli contenuti in enormi vasconi e derivanti dalla lavorazione dei materiali trattati dall’azienda sarda che produce alluminio. Eravamo andati più volte a ispezionare il sito di Portoscuso e avevamo raccolto le denunce dei cittadini rilevando anche la fortissima incidenza di patologie tumorali in questa zona della Sardegna… molto sfruttata, altrettanto dimenticata. Adesso a constatare l’altissima pericolosità di questi fanghi per l’ambiente e per la salute dei cittadini è una relazione tecnica. L’ha commissionata il pm Marco Cocco a un professore del Politecnico di Torino che, con una metafora tanto esplicativa quanto amara, ha paragonato i bacini dei fanghi rossi a “una enorme spugna imbevuta di arsenico e altre sostanze che rilascia a poco a poco nelle falde acquifere i veleni”. I dati della perizia sono ora agli atti nell’inchiesta che vede coinvolti i vertici di Eurallumina per i reati di DISASTRO AMBIENTALE E TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI. Ma ecco i numeri della relazione sull’inquinamento delle acqua di falda:
– Arsenico e mercurio superano del 900% le soglie prescritte della legge
– Il Cromo VI cancerogeno supera del doppio la soglia limite
– I Floruri superano di otto volte i limiti
Gli effetti di questo scempio potrebbero coprire i prossimi 300 anni. E non è tutto, perché la perizia dice chiaramente che i pochi e trascurati interventi di messa in sicurezza effettuati fino a oggi, sono stati del tutto INEFFICACI. Adesso chi ha fatto in modo che in Sardegna si consumasse un simile DISASTRO, abbia il coraggio di pagare per quello che ha fatto. Perché i cittadini sardi e la nostra Isola, per i comodi di questi signori, hanno di fronte a loro 3 secoli di inquinamento da scontare!

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