Formaggio prodotto con latte in polvere: la mia istanza a tutela di consumatori e produttori nazionali
L’EUROPA VUOLE METTERE NEL PIATTO DEGLI ITALIANI FORMAGGIO PRODOTTO CON LATTE IN POLVERE. LA MIA ISTANZA PRESSO IL PARLAMENTO EUROPEO PER TUTELARE CONSUMATORI E PRODUTTORI NAZIONALI
Sembra uno scherzo, invece sta succedendo veramente. A giugno la Commissione europea ha chiesto all’Italia di eliminare il divieto di vendita di prodotti caseari preparati con latte in polvere o prodotti con un mix di latte fresco e in polvere. Un colpo alla tutela dei consumatori, ma soprattutto una ferita per tutti quei piccoli e medi produttori della nostra Penisola – e della Sardegna in modo particolare – che con rigore e secondo tradizione producono da decenni formaggi e prodotti derivati dal latte per cui il nostro nome è famoso nel mondo. Per di più il danno che potrebbe derivare da questa imposizione europea rischia di assumere proporzioni incredibili, soprattutto se al via libera al latte in povere dell’Europa associamo la possibile conclusione di un accordo commerciale con gli Usa, il TTIP, e la tendenza ormai diffusa delle grandi aziende straniere a sponsorizzare nel mondo prodotti NON Made in Italy come se lo fossero, con l’utilizzo di loghi e colori della nostra bandiera. Per questi motivi eliminare una legge come quella che abbiamo e che vieta la vendita di formaggi “finti”, non farebbe che diminuire la qualità e indurre i consumatori in errore sulla bontà dei prodotti. Mi è sembrato doveroso intervenire sul punto e presentare una istanza alla Commissione per sollecitarla a tenere conto, per il caso italiano in particolare, delle peculiarità che caratterizzano il nostro territorio e dell’importanza che un settore come quello lattiero-caseario ha da sempre nel nostro Paese.