DISASTRO AMBIENTALE A PORTO TORRES (SARDEGNA): STORIA DI UN DECENNIO DI INQUINAMENTO AI DANNI DI CITTADINI E AMBIENTE COPERTO DAL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI. A POCHI MESI DAL MIO MANDATO ISPEZIONAI L’AREA E DENUNCIAI QUELLO CHE OGGI, TARDIVAMENTE, HA RICONOSCIUTO ANCHE IL MINISTERO DELL’AMBIENTE.
Fin dai primi mesi del mio mandato andai a ispezionare a marzo del 2015, non senza difficoltà di accesso, il sito industriale della Syndial (ENI), a Porto Torres. Nonostante le resistenze incontrate all’ingresso e tutti gli ostacoli messi ad impedire che qualcuno potesse arrivare alla verità, riuscii ad entrare nell’area. Camminai per 8 km in un panorama desolante, mentre l’aria era IRRESPIRABILE. Quel sopralluogo mi sembrò DOVEROSO: volevo tenere alto il fiato sul collo dei soliti noti e rendermi conto coi miei occhi di una situazione che da troppo tempo i cittadini sardi erano costretti a subire, nel vergognoso silenzio delle istituzioni.
Per fare in modo che qualcosa si muovesse, sul caso allertai anche Bruxelles denunciando alla Commissione, tramite istanze, un disastro ambientale che in anni di inerzia della Regione – che sarebbe meglio definire “latitanza”! – aveva già prodotto gravissimi danni alla salute del territorio e a quella dei cittadini.
Pochi mesi dopo le mie denunce arrivarono, con l’inchiesta della magistratura, anche i sigilli sui terreni contaminati.
BONIFICHE: Ora, è notizia di questi giorni, A DISTANZA DI 10 ANNI inizieranno finalmente i lavori di ripristino delle condizioni ambientali nell’area e le relative bonifiche. Sarebbe bene ricordare a chi di dovere che “Chi inquina paga” è un principio sacrosanto, ma in certi casi – e il caso Syndial è solo un esempio! – è OBBLIGATORIO FARLO IN FRETTA!
https://www.facebook.com/giuliamoi5stelle/posts/446140702214925