DISASTRO AMBIENTALE A FURTEI (SARDEGNA): LA MAGISTRATURA DÀ UN NOME ALLO SCEMPIO CHE DENUNCIO DAL PRIMO GIORNO DEL MIO MANDATO
A processo i 3 dirigenti dell’azienda Sardinia Gold Mining (due canadesi e uno statunitense) che nel 2003 avevano ottenuto le concessioni per l’attività estrattiva dell’oro nella miniera di Furtei. E’ questo il verdetto del pm Daniele Caria, che arriva a conclusione di una indagine che era inziata nel lontano 2008, quando alla Procura arrivò una nota del Noe dei carabinieri in cui si segnalava la presenza di un vero e proprio disastro ambientale nella zona di Sanluri.
Io stessa, dal primo giorno del mio mandato, ho seguito molto da vicino l’intera vicenda, effettuando anche molteplici ispezioni sul luogo e interrogando Bruxelles sulla opportunità di prendere provvedimenti sul caso anche dall’Europa.
L’idea di costruire una miniera a Furtei si è rivelata da subito una operazione scellerata che non solo non ha portato a nessun risultato in termini di estrazione del materiale prezioso, ma ha fatto in modo che si susseguissero errori dopo errori nelle fasi successive di bonifica, di fatto mai realizzata. Il tutto con la compiacenza dei dirigenti regionali e con un costo complessivo INTERAMENTE a carico dei cittadini: più di 8 milioni di euro di soldi pubblici spesi per bonifiche mai avvenute e uno stato di disastro e contaminazione ambientale a cui sarà molto difficile porre rimedio. Ancora una volta la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente della nostra meravigliosa Isola sono stati messi da parte senza troppi scrupoli. Ben venga dunque la decisione dei magistrati che, alla fine di indagini molto complesse, sono arrivati a decretare i nomi dei responsabili del disastro!