SA1MIRTO DI SARDEGNA, LA RISPOSTA DELL’EUROPA ALLA MIA ISTANZA

Pochi mesi fa avevo portato all’attenzione di Bruxelles, tramite un’istanza ufficiale, la questione relativa al mirto di Sardegna, alla tutela della sua produzione e al suo imbottigliamento nel luogo d’origine. Proprio quest’ultimo punto era stato messo in discussione in passato dall’Europa, che aveva ritenuto che l’imballaggio di un prodotto in una zona delimitata – in questo caso la nostra Isola – costituisse una “restrizione alla libera circolazione delle merci e alla libera prestazione dei servizi”. Una posizione che apre automaticamente al rischio di “indebolimento” della qualità e delle caratteristiche uniche di un prodotto per cui la Sardegna è nota in tutto il mondo. Ebbene, dopo la mia interrogazione in cui domandavo le ragioni di un simile “paradosso” e chiedevo a Bruxelles di attivarsi per tutelare il nostro liquore, è arrivata la risposta del Commissario competente, Phil Hogan. Nella sua risposta, il commissario afferma chiaramente che l’Europa PUO’ autorizzare le produzioni esclusivamente nel luogo di origine del prodotto, ma soltanto PREVIO esame della scheda tecnica dell’indicazione geografica (IG) riferita al prodotto e presentata dallo Stato membro. A quanto pare, ad una prima analisi, i rilievi tecnici presentati dall’Italia non sarebbero stati sufficienti e la Commissione starebbe procedendo a un ulteriore esame degli stessi, prima di prendere una decisione definitiva sull’imbottigliamento del mirto e la tutela del marchio. Per quanto ci riguarda, non molleremo mai e ci batteremo per la tutela e il riconoscimento ufficiale di questa eccellenza sarda, ma prima di tutto italiana, dietro alla quale c’è non soltanto la nostra tradizione ma anche l’impegno di chi da sempre la produce con passione. Vi terremo aggiornati!

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