era1L’ENTUSIASMO DELLA GENERAZIONE ERASMUS SPEZZATO DALLA TRAGEDIA. LE 7 RAGAZZE ITALIANE CHE TUTTA L’EUROPA PIANGE.

Francesca, Elena, Valentina, Serena, Elisa, Lucrezia, Elisa. Sono questi i nomi delle 7 ragazze italiane che pochi giorni fa hanno tragicamente perso la vita in un incidente in Catalogna per un colpo di sonno dell’autista del bus che le riportava a Barcellona da Valencia. Le studentesse si trovavano in Spagna per il progetto Erasmus, la meravigliosa iniziativa europea che permette agli studenti di seguire un periodo dei loro studi fuori dal loro Paese, in una delle tantissime università d’Europa.

Mi sembra passato un giorno da quando decisi di PARTIRE PER FARE L’ ERASMUS dall’università di Cagliari, facoltà di Biologia (nuovo ordinamento). Fui la prima a farlo.

Allora per gli studenti sardi era a dir poco insolito partecipare a questo programma, pensare di poter andare fuori dall’Isola e mettersi in gioco e a confronto con le proprie capacità, ma anche coi propri limiti.
All’epoca tutti mi dicevano “dove vai? E’ una follia!”.
NON HO DATO RETTA A QUELLE VOCI, anche se la maggior parte, PROVENIVANO DA PROFESSORI DELLA STESSA UNIVERSITÀ, che a quei tempi, purtroppo, ancora sostenevano che “era meglio stare a casa a studiare”…spesso solo le loro pessime dispense personali.
NON HO DATO RETTA A QUELLE VOCI MISERRIME, e mi sento felice di averlo fatto. Perché oltre a potermi formare accademicamente e a specializzarmi, ho imparato a vivere in un Pese diverso dal mio, a capire le differenze e soprattutto a riconoscere le somiglianze con gli altri studenti, cittadini d’Europa.
Oggi è anche grazie a quel periodo di studi in un Paese che non era il mio, che sono e che mi sento “europea”, oltre che italiana e sarda. Quelle sette ragazze erano partite con lo stesso entusiasmo ed erano felici di essere “europee” . Lo sarebbero rimaste per sempre, continueranno a restarlo nei cuori di tutti. Oggi il mio pensiero va a loro e tutto il mio cordoglio alle famiglie e agli amici.

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