Se i pomodori del Marocco invadono l’Europa, che fine fa il Made in Italy?
POMODORI DEL MAROCCO: LA NUOVA INVASIONE SULLE TAVOLE DEGLI EUROPEI
Nuovi rischi per la sopravvivenza del Made in Italy. Questa volta a mettere a repentaglio la genuinità dei nostri prodotti e a minacciare il lavoro delle piccole e medie imprese europee – per il caso italiano, quelle del Sud Italia e non solo – è il raddoppio, rispetto allo scorso anno, dell’import di pomodori dal Marocco. L’allarme è arrivato dalla Coldiretti e da alcune associazioni di export spagnole che hanno segnalato come questo incremento repentino della quantità di pomodori marocchini sulle tavole europee stia minando non soltanto la nostra economia, ma anche il rispetto dei contingenti già fissati negli accordi commerciali con l’Ue. E non è tutto, perché dietro alla produzione dei pomodori marocchini c’è un iter che va molto poco d’accordo con gli standard di produzione e qualità del prodotto a cui siamo abituati in Europa. Questo alimento infatti, fondamentale per la nostra dieta, in Marocco viene coltivato con l’uso di pesticidi vietati dalle normative europee, e molto spesso i lavoratori che si occupano della raccolta del prodotto, sono costretti a farlo in condizioni che nulla hanno a che vedere con le garanzie che l’Ue prevede per questo specifico settore di impiego. Per questi motivi, ho presentato un’istanza alla Commissione europea con la quale sollecito Bruxelles a prendere quanto prima misure idonee a contrastare questa eccessiva importazione di prodotti dal Marocco. Provvedimenti a mio avviso NECESSARI, ammesso che l’Europa tenga ancora a tutelare non soltanto la tipicità delle sue produzioni, ma anche e soprattutto la SALUTE dei suoi cittadini. La mia interrogazione parte proprio da quest’ultimo punto. Dopo esserci battuti PER il benessere degli europei, CONTRO Ogm, carne agli ormoni e pesticidi, come possiamo permettere che i consumatori acquistino pomodori marocchini al fertilizzante, magari fatti passare per italiani? A questo gioco innescato solo per fare gli interessi economici (e forse politici?) di chi dista anni luce dalle esigenze dei cittadini, noi non ci staremo MAI!