EMERGENZA AGRICOLTURA: QUALI RISPOSTE DALL’EUROPA AGLI OPERATORI DEL LATTIERO-CASEARIO? COSA NON SI È FATTO NEL 2016 E QUALI PROSPETTIVE PER IL NUOVO ANNO
L’emergenza degli operatori del settore lattiero-caseario va avanti. Nonostante le novità previste in tema di origine dei prodotti che faranno sì che dal primo gennaio del 2017 su latte, yogurt e formaggi, in Europa, dovrà essere apposta l’etichetta con l’origine del prodotto, Bruxelles ancora fatica a capire quale sia il vero punto della questione. Il commissario Phil Hogan della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale ci aveva lasciati a luglio con l’annuncio dei fondi alla PAC (politica agricola comune) di cui una parte sarebbe stata dedicata proprio al lattiero-caseario e ora per l’anno venturo ha disposto una revisione migliorativa dell’intero progetto. Ma sul tema della VOLATILITÀ DEI PREZZI che più affligge gli agricoltori e che costringe moltissimi, soprattutto in Sardegna, a chiudere le proprie attività, l’Europa sembra ancora sorda. Una delle tante prove di questo? Durante la seduta Plenaria di Strasburgo della scorsa settimana, è stato messo a votazione un report sugli strumenti della PAC volti a ridurre la volatilità dei prezzi nei mercati agricoli che evita, anziché affrontare strutturalmente, quella che da anni è la vera e propria piaga di questo settore! Una riforma seria e con effetti prolungati nel tempo nel lattiero- caseario è quello che continuo a chiedere ormai da tempo… e quello in cui, tristemente, Bruxelles sembra non volersi impegnare! Perché è solo con politiche mirate alla gestione dei rischi e alla regolarizzazione della produzione che è possibile affrontare l’aspetto dei prezzi! Andare avanti con operazioni-spot e annunci potrà forse servire ripulire la faccia dell’eurocrazia così lontana dai problemi reali, ma certo non risolverà nessuno dei problemi che i cittadini vivono quotidianamente sulla loro pelle! Questa sarà senz’altro una delle battaglie principali anche per l’anno venturo…