15622488_722607647901561_8646376586851839890_nSono cento i testimoni inseriti nella lista del processo per i veleni di Quirra, una delle tantissime basi militari presenti in Sardegna. Tra questi spuntano nomi “eccellenti” come quello dell’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e dell’attuale inquilino del Quirinale, Sergio Mattarella. Sappiamo che nell’Isola sono presenti il 60% delle basi di tutto il Paese. Un fatto da cui sono scaturite, nel corso degli anni, una serie di pesanti conseguenze in termini di disastri ambientale a cui si è deciso di non porre alcun rimedio attraverso, ad esempio, le opere di bonifica dei territori. La presenza militare in Sardegna ha dato e continua a dare posti di lavoro a molti cittadini, motivo per cui la soluzione migliore da adottare ma finora mai percorsa per la presenza di ALTRI INTERESSI – e di cui ho parlato anche nella mia recente visita al Pentagono, a Washington – sarebbe stabilire una collaborazione equa, bilanciata e innovativa tra cittadinanza e istituzioni militari che permettesse lo sviluppo sostenibile dei territori. AMBIENTE e LAVORO possono stare insieme. E riconvertire parte di quei territori oggi destinati alle basi restituendoli ai sardi di modo che ne possano fruire in modo solidale è un’operazione possibile! Su tutto, però, resta una doverosa considerazione: i responsabili di tutti gli ABUSI e i SOPRUSI compiuti nella nostra Isola, DEVONO PAGARE!

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